Fluorangiografia

La Fluorangiografia consente lo studio della rete vascolare retinica, ovvero dei vasi sanguigni, che si possono alterare in diverse tipologie oculari, responsabili del calo della vista.

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Esame di fluorangiografia per le patologie legate alla retina - Oculista Nicoletti Gaspare
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La fluorangiografia è un esame utile a diagnosticare patologie dell’occhio quali la retinopatia diabetica, le maculopatie degenerative senili e le occlusioni vascolari (trombosi).

Si procede, dopo aver dilatato la pupilla con un collirio, a fotografare la retina (retinografia) a colori e quindi, dopo iniezione endovenosa della fluoresceina, un colorante vitale, si procede all’esame fluorangiografico allo scopo di studiare i vasi retinici ed eventuali lesioni patologiche (aree ischemiche, neovasi, edema, etc.), molto frequenti nella retinopatia diabetica e nelle maculopatie, sia in età giovanile (sierosa centrale), sia senile (degenerazione maculare essidativa).

L’esame non è doloroso e viene eseguito in pochi minuti, tuttavia il paziente potrebbe riferire alcuni fastidi legati alla sensibilità ai flash, oggi evitabili con strumenti ad infrarossi. Poichè inoltre è previsto l’utilizzo di un colorante iniettato in una vena, la fluorescina è possibile che alcuni soggetti possano provare un lieve dolore quando l’infermiere prenderà la vena periferica.

Eventuali effetti collaterali sono dovuti al colorante: nausea (un caso su 20) e, raramente reazioni allergiche. Dopo l’esame si ha un’innocua colorazione gialla di cute e urine che dura circa 12 ore.

L’esame deve essere effettuato a digiuno ed è necessario accertarsi che il paziente non sia allergico al colorante. In questo caso la fluorangiografia può essere ugualmente eseguita ma con adeguata profilassi ed assistenza, durante e dopo l’esame da parte del personale sanitario, in presenza dell’anestesista per la gestione di eventuale malessere del paziente.

Tutti i soggetti possono essere sottoposti all’esame della fluorangiografia, ma è consigliabile non procedere in caso di gravidanza. Nei soggetti allergici è necessaria la profilassi con farmaci anti-istaminici nei tre giorni precedenti all’esame.