Edema Maculare
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- edema maculare diabetico legato strettamente agli sbalzi glicemici e allo sviluppo della retinopatia diabetica per alterazioni delle pareti dei vasi, con conseguente trasudazione di liquidi e proteine, con la formazione di essudati di colorito giallastro, ed emorragie nei casi più gravi;
- edema maculare post-trombotico dovuto alla sofferenza ischemica del tessuto a valle del punto di occlusione vascolare con rigonfiamento del settore di retina che va incontro a sofferenza da scarso apporto di ossigeno;
- edema maculare post-chirurgico legato allo sviluppo di fenomeni infiammatori dopo un intervento chirurgico sull’occhio (cataratta o altro), con rigonfiamento del tessuto maculare a causa del rilascio di fattori infiammatori in quel distretto.
Visto il carattere fortemente invalidante sulla vista di tale patologia fino alla cecità, attualmente, si tende a eseguire prima possibile la terapia intra-vitreale (IVT), mediante l’iniezione all’interno dell’occhio di farmaci anti-VEGF (Lucentis e Eylea) oppure cortisonici (Ozurdex, Iluvien o Taioftal). L’obiettivo della terapia è di “asciugare” la retina maculare e consentire un recupero visivo, altrimenti non più attuabile da parte del tessuto.
Esiste anche, dopo aver “asciugato” la retina maculare con gli appositi farmaci, la possibilità di trattare l’area centrale della retina con il laser a bassa potenza (griglia maculare).
Il successo della terapia è comunque legato all’età di insorgenza dell’edema maculare stesso: intervenire dopo 6-12 mesi dalla comparsa dell’edema può significare compromettere irreversibilmente, a causa del ritardo della terapia, qualsiasi forma di recupero visivo, poiché il tessuto risulta gravemente danneggiato.
Ricordiamo che per la retina non esistono pezzi di ricambio!