Glaucoma

Il glaucoma è una malattia oculare dovuta ad un aumento della pressione all’interno dell’occhio ed è una delle più frequenti cause di cecità nel mondo. Attualmente la terapia farmacologica mediante colliri, risulta efficace per anni, altrimenti bisogna eseguire un intervento chirurgico.

I soggetti affetti da glaucoma hanno una visione ridotta del campo visivo che va progressivamente oscurandosi, generalmente a partire dalle zone esterne.
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Viene chiamato ‘il ladro della notte‘ poichè, tranne alcuni casi (attacco acuto), non da dolore ma danneggia in modo lento ed irreversibile le fibre del nervo ottico, che diventa escavato, con conseguente cecità.

Quando il glaucoma è evoluto, il campo visivo diventa ristretto, provocando un grave disagio del paziente ad interagire con l’ambiente che lo circonda (sbatte contro gli stipiti delle porte pur avendo 10/10).

L’esame del campo visivo ci aiuta ad avere la diagnosi ed, oggi, anche il moderno esame OCT del nervo ottico. Tra i sintomi troviamo dolore e nausea, rossore e lacrimazione eccessiva dell’occhio e vista annebbiata, solo nella forma acuta, in cui la pressione supera i 40-45 mmHg.

Quando la cura farmacologica non riesce a risolvere il problema, è possibile ricorrere all’intervento chirurgico. Esistono tecniche differenti in base al tipo di glaucoma e alle caratteristiche del paziente.

L’intervento chirurgico consente, nella maggior parte dei casi, di ridurre sensibilmente la pressione interna all’occhio. In questo modo il calo pressorio permette il temporaneo abbandono o comunque la riduzione della terapia farmacologica.

La terapia prevede un intervento di trabeculectomia è praticato in anestesia locale e consiste nell’asportare un pezzetto di tessuto per far uscire l’umore acqueo, il liquido interno dell’occhi in uno spazio interno alla parete oculare. Oggi esistono altre tecniche, tra cui l’inserimento di valvole (EX-press) o inserti di varia forma all’interno dell’occhio, per favorire il deflusso dell’umor acqueo

Il controllo periodico della pressione oculare può aiutare a prevenire la malattia, soprattutto in caso di familiari (genitori, fratelli) affetti e dopo i 35 anni di età (screening).